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Tra l’amore e la pubblicit

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Mentre per tutti stavo perdendo la testa

io credevo di stare affinando nuove tecniche di sopravvivenza

sempre morire senza un ritardo

alfiere del tempo narciso allo specchio

tornare in dietro sui miei passi

fino al punto esatto in cui non finiscono mai

vedrai vedrai che un giorno cambierà

e mi alzai con ancora la testa tra le mani

colpito di striscio perdendo sangue dai pensieri

cosa vedi cosa credi che accadrà?

a rispondere voci non mie ma stipate all'interno

fluttuanti in uno spazio sedotto da un buio profondo

gridante d'abisso

tra l'amore e la pubblicità.

Pregare non serve a sostituire l'assunzione di farmaci

ma forse avrei bisogno lo stesso di un dio 

cui chiedere perdono per avere salva la vita

per il poco che mi appartenga prima di inciampare

nuovamente nel vuoto

come in un gradino sulle scale del duomo

franare a terra tra cocci rotti di bottiglia.

Nuove siepi a blindare il paesaggio 

motivare l'immaginazione all' arrembaggio

di ciò che non si vede.

Nel mio reparto si può fumare

penso sia l'unico in tutto l'ospedale

fede da dover togliere dal dito

per paura che la rubino come le sigarette

ma le mie mani sono più nude

di un sorriso senza denti

oh anch'io ho i mei segreti

tutti quelli di un uomo superficie

pieni della polvere che si posa

sulle forme maledette

inscritte nel cerhio di un rosario se lo stendi.

Alle pareti i fiori colorati degli asili fuori moda.

Tutto ma non chiedermi che ho scritto

dissi all'infermiera mentre le consegnavo il biglietto

nella mia voce che trema l'anatema per gli addii.

 

 Adielle - 22/12/2013 22:57:00 [ leggi altri commenti di Adielle » ]

Grazie Amina, volersi bene è un girotondo, anch’io te ne voglio e per la foga sono caduto a terra prima che finisse la filastrocca del mondo e un po’ in disparte, da una posizione privilegiata, ti vedo danzare come nel quadro di Matisse in anticipo di qualche secondo sullo scorrere del mio tempo.

 amina narimi - 22/12/2013 20:56:00 [ leggi altri commenti di amina narimi » ]

"la vita a volte è sopportabile"..e non smette di fumare
del resto, diceva la Szymborska, le grandi opere sono nate tutte sotto il fumo delle sigarette, quindi, perché preoccuparsi della salute quando si può godere della perfezione della Montagna incantata. Thomas Mann fumava." Per lei un giorno senza nicotina era l’apice dello squallore...ecco sembra uno spot pubblicitario.
Allora ridico che ti voglio bene, anche se non fumi, oltre tutta quella superficie se la stendi
più immagino in quel biglietto l’anatema per le "rosse"

p.s. anche nel mio bosco ci son sentieri di sopravvivenza che gli altri chiamano dirupi...eppure sono una fede che mai toglierei dal dito

Ciao Alessandro, non ti chiedo cosa hai scritto, e ti voglio bene

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